sabato 10 marzo 2012

Lo sguardo di Annina (Ricordi)





Lo sguardo di Annina


Annina stava sulla panchina davanti a casa ogni giorno alla stessa ora, o almeno quando il tempo, spesso bizzarro della montagna lo permetteva. Lei guardava.. Nessuno sapeva cosa osservasse con certezza. Il piccolo viso minuto scolpito dagli anni, assumeva in quei momenti un'espressione beata, mentre si posava sulle cime delle sue montagne, così belle da mozzare il fiato. Ogni tanto chinava il capo per seguire il movimento preciso delle sue dita asciutte e magre che intrecciavano sapientemente la paglia.
In poco tempo il piccolo cestello prendeva forma come per magia. In quei piccoli gesti antichi riviveva il passato di quei posti che mi avevano sempre affascinata.  Spesso mi ero fermata ad osservarla, ricevendo in cambio sempre il suo sorriso gentile che dava un senso di pace e tranquillità. 
C'era in quel modo di sorridere a tutti, qualcosa che noi nelle città, abbiamo perduto da tanto. 
Non le avevo mai parlato, non volevo distoglierla dal suo lavoro. Ma quel saluto e quel sorriso in quelle estati, mi erano diventati indispensabili. 
Dopo tante vacanze trascorse lì,  ero certa  mi conoscesse bene.
Di tanto in tanto, guardava davanti a se i turisti, che seguivano i loro frettolosi e improbabili itinerari, e le auto rumorose e veloci che passavano senza fermarsi,  tutte dirette verso la più famosa Cortina D'Ampezzo. 
Ogni tanto, accennava con il capo  un saluto gentile e un sorriso a chi passava davanti alla sua casa, sembrava conoscere tutti. 
Non smetteva di guardare Annina, con quel suo modo particolare che avevo sempre giudicato nostalgico, forse, mi dicevo, ripensava a quando la valle era veramente un piccolo paradiso silenzioso e lei tanto giovane. Ad un tratto, una vocina chiassosa di bimbo ruppe l'incantesimo dei miei pensieri, arrivando di corsa gridò: - " Nonnina, ti accompagno io su per gli scalini, mamma ha detto che non ci vedi più .." - La piccola mano grassoccia del bimbo si intreccio con quella sottile di Annina, poi, le due figure scomparvero, come fuse nel piccolo gesto d'amore nel buio della scala. 
Da allora sono trascorsi tanti anni, ma ogni estate se posso, mi fermo per qualche ora a San Vito di Cadore.
Annina non c'è più, e nemmeno quella panchina di legno. Al suo posto ora parcheggiano i motorini, e la porticina della sua casa che dava sulla strada, ora è diventato un bar.
La magia di quel paesino però mi è rimasta nel cuore, e ogni volta che ci arrivo, spero di vedere Annina seduta sulla panchina a guardare le sue dolomiti e a regalarmi quel sorriso speciale che non dimenticherò mai.

Ci sono persone che vedono, e non sanno guardare..
Altre, che purtroppo non vedono, ma hanno occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono.















11 commenti:

  1. Ci sono stata anch'io!! Non ho conosciuto Annina purtroppo!
    Le dolomiti sono sempre un incanto, anche d'estate!
    Ciao Saray buona domenica! :)

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  2. incantevoli queste foto sono cartoline davvero meravigliose!!! Brava Saray!!!
    grazie x il regalino a Ron dice che se ce l avesse ci dormirebbe su proprio bene!!! ahahahahhaha...
    CLICCA QUI

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  3. La ragione in senso pieno può essere descritta come un guardare

    in opposizione al vedere.

    Il guardare è tutto quanto determinato da un'attrattiva, da una emozione, da uno stupore che fa muovere verso l'oggetto incontrato col desiderio di conoscerlo, disposti a tutto pur di conoscerlo.
    Il vedere, al contrario, indica, nell'ambito di questa opposizione, un rapporto alla realtà pre-giudicato, che genera
    schematizzazioni, irrigidimenti, riduzioni arbitrarie.
    Solo chi guarda coglie veramente il reale, cioè vede compiutamente e comprende.
    Lo sguardo della ragione riconosce il vero, cioè la corrispondenza tra quello che è proposto e il proprio cuore, tra quello che si incontra e si segue e la natura della propria persona.


    Ciao Saray, il tu racconto è bellissimo. Lo so per esperienza vissuta che certi occhi non vedono ma danno l'impressione opposta.
    Esprimono il loro grande desiderio di vedere e per questo lo sguardo diventa intenso.

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  4. Che posto splendido!! Tu vivi lì???
    Un abbraccio,
    Ire

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  5. Dimenticavo: vorrei esporre anch'io il tag che hai qui a fianco contro la violenza sulle donne, però non riesco a scaricarlo...
    Non è che potresti darmi il codice? Se vuoi ti lascio la mia mail: irene.dip@gmail.com
    Grazie, buona domenica ^^
    Ire

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  6. ...era come vederla Annina, sono quei bei ricordi che ti scaldano il cuore e lasciano nostalgia, oggi purtroppo la fretta ha preso il posto alla serernità.

    Un abbraccio e serena domenica :-)

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  7. Mi hai fatto ricordare le persone che rivedevo le estati quando scendevo al paesello di mia mamma in Abruzzo. Ero piccolo e magari a certe cose non ci pensavo. Però erano lì che vivevano con la loro semplicità appesa alla finestra.

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  8. Ohh..Saray,che bello ciò che hai raccontato!
    E che luoghi splendidi,che incantano ☼
    Un abbraccio e buon inizio di settimana ♥

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  9. Oggi finalmente funziona il Mozilla Firefox che mi permette di commentare senza problemi.
    Mia cara, il tuo racconto ha lo stesso sapore che conservo dei miei tempi di bambina, quando le anziane signore erano parte di una vita sociale. Ora non sono più a regalarci i loro sguardi sinceri di saggezza e malinconia. E' vero! A volte si guarda ma, in realtà, il nostro pensiero è altrove...
    Grazie per averci regalato questa storia di Annina e delle belle foto di posti incantevoli.

    p.s. Spero di avere presto il pc in ordine...che mi dia l'accesso a tutti i blog. Sappi che, in ogni caso, ti penso e ti leggo.
    Baciiiiiiiiiiiiiii
    mimosa49

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  10. Annina continua a vivere fino a che la ricorderai!
    Un ricordo dolce e tenero.
    ciao

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  11. Guardando questi posti non si può che credere in Dio!

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