venerdì 30 marzo 2012

☼ ♥ ✿.。. ๒ย๏ภ Ŧเภє รєttเ๓คภค ✿.。.♥ ☼

RIDI CHE TI PASSA

Il signor Cohen sorprende il proprio contabile Levy alla finestra.
- Levy, preferirei che lei guardasse  i passanti con le natiche 
e sorvegliasse i libri con gli occhi.
- Lo faccio spesso signor Cohen. 
- Ah, e che dicono i passanti?
- Dicono: buongiorno, signor Cohen!



 
 
 
 
 

lunedì 26 marzo 2012

。◕‿◕ Poesia 。◕‿◕



Si parla molto di rapporti familiari distrutti dalla mancanza di amore
Questa poesia descrive nella sua forma più vera e pura, l'amore che si espande...
che abbraccia la vita.



LA TUA DONNA
(a Ernesto mio figlio)

Nelle brume del mattino
non ho visto gli occhi di mia madre.
Nel meriggio che inteneriva
ho perso gli occhi di tua madre.
Nelle lunghe ombre della sera
troverò quegli occhi
nello sguardo della donna che avrai.
Sono uguali gli occhi che amano,
sono uguali gli occhi che amiamo:
e io non avrò altri occhi da amare
di quelli che tu amerai
di quelli che ti ameranno.

- Piero Zucco -


sabato 24 marzo 2012

Buona Domenica!


CITAZIONI SEMISERIE

Sono milioni quelli che desiderano 
l'immortalità, e poi non sanno che fare la 
domenica pomeriggio se piove.
 Susan Ertz, Anger in the Sky, 1943 


Segui la logica lapalissiana.
La vita è meravigliosa.
Senza, saresti morto! 
Fetchner

Vedi tutto nero?
Prova ad accendere la luce,
innanzitutto.
Peewee

Quando pensi che a nessuno
al mondo importi se sei vivo,
prova a non pagare per due mesi
la rata della macchina.
J. Belushi




mercoledì 21 marzo 2012

In attesa della pioggia



C'è bisogno di te pioggia,
del tuo ristoro per la natura. 
Ha sete l'erba che è fiacca e gialla
manchi agli alberi così poveri di foglie e fiori.
Manchi al contadino che in te 
spera per il suo raccolto.
Manchi ai torrenti che mostrano silenziosi 
 le loro informi nudità.
Manchi alla natura tutta
 che fatica a verdeggiare.
Manchi ai bambini che amano 
le pozzanghere per giocare.
Manchi a me, 
perche' non ti sento scrosciare 
in mille rivoli sui vetri, mentre guardo il mare.

Saray



lunedì 19 marzo 2012

I bambini di oggi


Steven Christopher Seward (1958) Emily Morris
Oil - 1989  Private collection

BAMBINI SUPER IMPEGNATI


C'era una volta il tempo per essere bambini,
 per guardare il cielo e sognare ad occhi aperti.
C'era una bambola da cullare e un posto accogliente per riposare.
Oggi c'è la televisione che ipnotizza e subdolamente
deforma il senso della realtà.
Dopo la scuola e i compiti, ci sono le ore di lezione, c'è la danza, il nuoto,
l'ora di inglese, e se non bastasse anche internet per navigare.
Non c'è tempo per condividere emozioni, fare dei sani litigi tra amichetti e fratellini.
Non c'è più tempo nemmeno per parlare, troppo impegnati a fare... fare..
L'unica cosa che non fanno,
 la più istruttiva per i bambini è giocare, e perchè no?..Anche annoiarsi un po'.


                                                                           


sabato 17 marzo 2012



RIDI CHE TI PASSA...

Samuel, un vecchio avaraccio, ha vietato ai suoi impiegati di far entrare nel suo ufficio qualunque persona che chieda l'elemosina. Un giorno però due graziose ragazze riescono a infilarsi nel suo ufficio; vengono da parte della stella rossa israeliana. Come potrebbe un buon ebreo rifiutare un aiuto per una così nobile causa?
Controvoglia Samuel tira fuori un assegno di centomila dollari
 e le due bellezze ringraziano e vanno in banca, dove l'impiegato fa loro notare che l'assegno non è firmato. Pensando a una dimenticanza, le due tornano dal generoso donatore.
- Scusi signor  Samuel, ha dimenticato di firmare l'assegno!
- No, mie care, non posso firmare l'assegno, sono un uomo di principi. Quando faccio l'elemosina tengo all'anonimato!


Daniel Lifshitz (Ride bene chi ride ebraico - Ed Paoline)


mercoledì 14 marzo 2012

Poesia di Vivian Lamarque




Vivian Lamarque (Tesero, 19 aprile 1946) è una scrittrice e poetessa italiana.

Code


Non mi dispiace fare le code,
c'è tempo per pensare,
per guardare dentro la borsa,
dentro la tasca dell'auto,
tempo per programmare i giorni a venire
domani dopodomani,
per guardare negli occhi di quell'extra gentile
(che vetro scintillante mi ha fatto,
gli ho chiesto il sinistro domani il destro,
ogni giorno un pezzetto diverso)
tempo per guardare quel bel geranio al quarto piano,
sta bagnandolo una vecchina pulita, bellina,
tempo per leggere i titoli, il nome di una via,
tempo per cominciare questa poesia. 

VIVIAN LAMARQUE -  



sabato 10 marzo 2012

Lo sguardo di Annina (Ricordi)





Lo sguardo di Annina


Annina stava sulla panchina davanti a casa ogni giorno alla stessa ora, o almeno quando il tempo, spesso bizzarro della montagna lo permetteva. Lei guardava.. Nessuno sapeva cosa osservasse con certezza. Il piccolo viso minuto scolpito dagli anni, assumeva in quei momenti un'espressione beata, mentre si posava sulle cime delle sue montagne, così belle da mozzare il fiato. Ogni tanto chinava il capo per seguire il movimento preciso delle sue dita asciutte e magre che intrecciavano sapientemente la paglia.
In poco tempo il piccolo cestello prendeva forma come per magia. In quei piccoli gesti antichi riviveva il passato di quei posti che mi avevano sempre affascinata.  Spesso mi ero fermata ad osservarla, ricevendo in cambio sempre il suo sorriso gentile che dava un senso di pace e tranquillità. 
C'era in quel modo di sorridere a tutti, qualcosa che noi nelle città, abbiamo perduto da tanto. 
Non le avevo mai parlato, non volevo distoglierla dal suo lavoro. Ma quel saluto e quel sorriso in quelle estati, mi erano diventati indispensabili. 
Dopo tante vacanze trascorse lì,  ero certa  mi conoscesse bene.
Di tanto in tanto, guardava davanti a se i turisti, che seguivano i loro frettolosi e improbabili itinerari, e le auto rumorose e veloci che passavano senza fermarsi,  tutte dirette verso la più famosa Cortina D'Ampezzo. 
Ogni tanto, accennava con il capo  un saluto gentile e un sorriso a chi passava davanti alla sua casa, sembrava conoscere tutti. 
Non smetteva di guardare Annina, con quel suo modo particolare che avevo sempre giudicato nostalgico, forse, mi dicevo, ripensava a quando la valle era veramente un piccolo paradiso silenzioso e lei tanto giovane. Ad un tratto, una vocina chiassosa di bimbo ruppe l'incantesimo dei miei pensieri, arrivando di corsa gridò: - " Nonnina, ti accompagno io su per gli scalini, mamma ha detto che non ci vedi più .." - La piccola mano grassoccia del bimbo si intreccio con quella sottile di Annina, poi, le due figure scomparvero, come fuse nel piccolo gesto d'amore nel buio della scala. 
Da allora sono trascorsi tanti anni, ma ogni estate se posso, mi fermo per qualche ora a San Vito di Cadore.
Annina non c'è più, e nemmeno quella panchina di legno. Al suo posto ora parcheggiano i motorini, e la porticina della sua casa che dava sulla strada, ora è diventato un bar.
La magia di quel paesino però mi è rimasta nel cuore, e ogni volta che ci arrivo, spero di vedere Annina seduta sulla panchina a guardare le sue dolomiti e a regalarmi quel sorriso speciale che non dimenticherò mai.

Ci sono persone che vedono, e non sanno guardare..
Altre, che purtroppo non vedono, ma hanno occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono.















lunedì 5 marzo 2012

I particolari




...secondo me i particolari contano molto, a volte anche un semplice sorriso fa la differenza...


"Spesso la vita si diverte. Ci offre un diamante nascosto sotto un biglietto del metrò o dietro a una tenda, celato in una parola, in uno sguardo, in un sorriso un pò sciocco. Bisogna fare attenzione ai particolari. Seminano la nostra vita di sassolini che ci guidano.."

Citazione dal romanzo di Katharine Pancol - "Gli scoiattoli di Central Park sono tristi al lunedì" (Dalai).



venerdì 2 marzo 2012

Buona domenica a tutti!

La vita va presa sempre con un sorriso, anche quando sembra che faccia di tutto per togliercelo. 

Tre figli

Tre figli ebrei lasciarono la loro casa, si resero indipendenti e prosperarono.
Quando si riunirono di nuovo parlarono dei regali che avevano potuto fare alla loro madre.
Il primo disse: Io ho costruito una casa enorme per nostra madre.
Il secondo disse: Io le ho mandato una Mercedes con l'autista!
Il terzo disse: - Vi ho battuti entrambi: voi sapete quanto piaccia alla mamma leggere la Torah e sapete che non ci vede molto bene. Io le ho mandato un gran pappagallo marrone che sa recitare la Torah nella sua interezza. Ci sono voluti 20 anni a 12 rabbini per insegnarglielo. Io ho contribuito con 1 milione di dollari all'anno, per vent'anni, ma ne è valsa la pena. Mamma deve solo nominare il capitolo e lui lo recita!
Poco dopo Mamà inviò le sue lettere di ringraziamento.
Scrisse al primo figlio: Daniel, la casa che hai costruito è così grande. Io vivo in una stanza sola, ma devo pulire tutta la casa.
Scrisse al secondo figlio: David, sono troppo vecchia per viaggiare. Resto tutto il tempo in casa, quindi non ho mai usato la Mercedes.
Scrisse al terzo figlio: Carissimo Ariel, sei stato l'unico figlio che ha avuto il buon senso di sapere cosa piace a sua madre. Il pollo era buonissimo!!!